STORIE DI DONNE LUCANE – CINEMA E TERRITORIO _ ottobre 2024 > maggio 2025
Iniziativa realizzata nell’ambito del piano nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MIC e MIM
Scuola capofila: Duni-Levi Liceo Classico – Liceo Artistico di Matera
Scuole in rete: I.I.S. G. B. Pentasuglia di Matera; I.I.S Policoro – Tursi
L’iniziativa si propone di promuovere la parità di genere e il legame con il territorio, trasformando i giovani in narratori della propria cultura.
Gli allievi e le allieve sono stati/e guidati/e da esperti nei percorsi:
FILM LITERACY (lezioni frontali, uscite didattiche, proiezioni)
SCRITTURA CREATIVA
FILM PRODUCTION
POST PRODUCTION
● La Madonna della Bruna
Maria Barbella, giovane emigrata lucana, si trasferisce a New York con la famiglia nel 1892. Qui conosce Domenico Cataldo, un lustrascarpe che la corteggia ma non intende sposarla. Dopo essere stata ingannata e abbandonata da Cataldo, Maria lo uccide il 26 aprile 1895 in un impeto di disperazione. L’omicidio di Cataldo rappresenta un atto estremo di ribellione di una donna che, dopo essere stata ingannata, umiliata e rifiutata, si ribella contro l’ingiustizia subita. Anche se l’atto di violenza fisica non può essere giustificato, dal punto di vista storico-culturale questo gesto può essere interpretato come la disperata risposta di una donna che si trova senza altre risorse per difendere la propria dignità. Il contesto sociale e culturale dell’epoca rendeva le donne spesso impotenti di fronte a situazioni di abuso, e Maria reagisce con un atto estremo che denuncia la mancanza di giustizia. Barbella viene arrestata e condannata a morte sulla sedia elettrica – prima donna ad esserlo, a causa di una difesa inadeguata e della discriminazione verso gli italiani. Il suo caso attira l’attenzione di Rebecca Salomè Foster e della contessa Cora Slocomb di Brazzà, che riescono a ottenere una revisione del processo. Maria viene infine dichiarata non colpevole per incapacità di intendere e volere nel 1896.
ISABELLA MORRA (Valsinni, 1520 – 1545 circa)
Isabella Morra nacque intorno al 1520 a Favale (oggi Valsinni, provincia di Matera) da una famiglia nobile. Il padre, Giovanni Michele di Morra, barone di Favale, fu un uomo colto e amante della letteratura. Dopo la partenza del padre, che si rifugiò in Francia per motivi politici, Isabella rimase isolata nel castello di famiglia sotto il controllo dei fratelli, che la tenevano segregata. Questo isolamento segnò profondamente la sua vita e il suo percorso artistico. Isabella fu educata alla poesia e alla letteratura classica grazie al padre. Conobbe e studiò autori come Petrarca e poeti latini, che influenzarono profondamente la sua scrittura. I temi predominanti nelle poesie di Isabella sono la solitudine, l’angoscia e il desiderio di evasione dalla sua condizione di isolamento. La sua produzione riflette il suo malessere interiore, il senso di abbandono e la difficoltà di vivere in una condizione di costrizione familiare. La sua poesia è influenzata dalla tradizione petrarchesca, sia dal punto di vista formale che tematico. Usa spesso il sonetto e la canzone, tipici della lirica del Cinquecento, adottando un linguaggio colto e raffinato. Un tema ricorrente nelle sue poesie è quello della Fortuna, percepita come una forza ostile e incontrollabile che determina il destino avverso della sua vita. Esprime il suo desiderio di ribellarsi a un destino che sembra già segnato. Negli ultimi componimenti, Isabella trova un certo conforto nella religione e nella fede. La sua poesia si sposta verso una rassegnazione spirituale, cercando sollievo nelle promesse della vita ultraterrena. La sua opera è spesso letta come una forma di autobiografia poetica, una voce solitaria che racconta la condizione di una donna oppressa in un contesto fortemente patriarcale. La sua produzione esprime una tensione tra il desiderio di libertà e la realtà opprimente. Isabella intraprese una corrispondenza segreta con Diego Sandoval de Castro, barone di Bollita (Nova Siri), attraverso il suo precettore. Non è chiaro se la loro relazione fosse amorosa o semplicemente intellettuale. Isabella venne assassinata intorno al 1545-1546 dai fratelli, che sospettavano una relazione amorosa con Diego Sandoval de Castro. Anche Sandoval fu ucciso dai fratelli Morra poco dopo. La sua morte fu una conseguenza del contesto patriarcale e del controllo sulla vita delle donne.
GIULIA VENERE detta LA SANTARCANGIOLESE (Aliano, 1940 circa)
Giulia Venere era la domestica di Carlo Levi durante il suo confino ad Aliano (1935-1936). Diventa una figura importante nelle sue giornate, gestendo la casa, ma anche offrendo una finestra sulla cultura e sul mondo magico dei contadini lucani. Nell’opera e nella narrazione di Levi, Giulia viene spesso rappresentata come una figura arcaica e simbolica. È descritta come severa, imperturbabile e dotata di una forza primitiva, simile a una Madonna della Pietà, con un attaccamento fisico e terrestre al figlio Nino, ma priva di sentimentalismi. Giulia è descritta come una sorta di “strega”, una custode di antichi saperi magici e popolari, capace di preparare filtri e praticare rituali legati all’amore, alla malattia e alla morte. Questa connotazione la rende una figura di potere nella comunità contadina. Allo stesso tempo Giulia sfugge alle rigide regole sociali, a differenza delle altre donne del paese. È libera nei suoi comportamenti, rappresentando una rottura con le convenzioni che volevano le donne in contatto con gli uomini solo in presenza di altri. Questa libertà la rende una figura eccezionale e autonoma. Giulia diventa una figura centrale per Levi, sia nella sua vita quotidiana che nella sua arte. Entra non solo nella sua casa, ma anche nella sua pittura, diventando protagonista di opere come il dipinto La strega e il bambino, dove viene raffigurata con il figlio Nino. iulia inizialmente rifiuta di farsi ritrarre da Levi, temendo che il ritratto potesse sottrarle qualcosa di sé. Questo timore riflette le credenze magiche locali, ma alla fine Levi riesce a ritrarla, catturando la sua essenza materna e arcaica. In sintesi, Giulia la Santarcangiolese è una figura complessa che incarna la fusione tra il mondo contadino, i saperi arcaici e la libertà femminile in una società profondamente patriarcale e superstiziosa.
La grandiosa festa patronale prevede una serie di itinerari e celebrazioni di lunga durata: un complesso di riti si susseguono e si intrecciano, a formare un disegno ideale barocco come il carro trionfale che, insieme all’immagine della Madonna della Bruna, è protagonista principale del giorno più lungo dei materani.
////// Proiezioni dedattiche //////
CINE-PROIEZIONE | 7 aprile 2025 | Cinema Guerrieri di Matera
Titolo: Leggere Lolita a Teheran
Regia: Eran Riklis
Durata: 1’47”
Alla presenza dell’attrice e autrice italo-algerina Nadia Kibout
Attraverso le storie delle protagoniste, il film esplora temi come la libertà di pensiero, l’oppressione femminile e il potere della letteratura come strumento di resistenza. Un racconto emozionante e profondo che mette in luce il contrasto tra il desiderio di emancipazione e le restrizioni imposte dal regime.

Prima assoluta in Basilicata
Titolo: Fratelli di culla
Regia:Alessandro Piva
Durata: 62″
Alla presenza dell’autore Alessandro Piva
Sinossi: Dal dopoguerra in poi, l’ex brefotrofio di Bari accolse bambini abbandonati alla nascita da madri lasciate sole o sottratti alle famiglie dai servizi sociali. Questi istituti pubblici, sparsi in tutta Italia, nell’arco di circa cinquant’anni ospitarono oltre un milione di bimbi non riconosciuti e furono chiusi negli anni ’90 per il mutato clima socio-culturale, il costante calo di abbandoni minorili e l’avvio di un diverso modello di assistenza.
GALLERY
_______________________________
CYBER SAPIENS – INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CINEMA / DIRITTI / EDUCAZIONE / AMBIENTE _ ottobre 204 > maggio 2025
Iniziativa realizzata nell’ambito del piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal ministero dell’istruzione e del merito.
Scuola capofila: I.I.S. Pisticci – Montalbano
Scuole aderenti: I.I.S. Pisticci – Montalbano; I.C. ” Pietrelcina – Flacco” – Pisticci
In partnership con: Lucania Film Festival e CineParco TILT, Centro per la Creatività
Il progetto è un viaggio formativo dedicato agli studenti, alla scoperta dell’intelligenza artificiale, dei diritti digitali, dell’educazione e delle sfide ambientali.
Il percorso ha portato alla realizzazione di un film documentario scientifico: un manuale sperimentale pensato per le scuole italiane, per permettere agli studenti di esplorare da vicino i cambiamenti sociali e culturali generati dall’IA.
Gli allievi e le allieve sono stati/e guidati/e da esperti nei percorsi:
FILM LITERACY (lezioni frontali e uscite didattiche)
SCRITTURA CREATIVA
FILM PRODUCTION
POST PRODUCTION
//// Uscite didattiche con lezione frontali guidate da esperti ////
→ Intelligenza Artificiale _ Creatività / Educazione
con Luca Acito (esperto AI e creatività)
Location: Pietrapertosa (PZ)
→ Intelligenza Artificiale _ Umanesimo / Ambiente
con Valerio Calabrese (creativo esperto AI)
Location: San Severino Lucano (PZ)
→ Intelligenza Artificiale _ AI / Cinema
con Alex Loprieno (imprenditore AI)
Location: Altamura (BA)
→ Intelligenza Artificiale _ AI / Diritti
con Giacinto Fiore (imprenditore AI)
Location: Altamura (BA)
→ Intelligenza Artificiale _ AI / Diritti
con Giacinto Fiore (imprenditore AI)
Location: Marconia (MT)
→ Percorso guidato con i tutor e gli esperti alla “Città della Scienza”
Location: Napoli
GALLERY
_______________________________
CiAV per le scuole è un progetto di promozione, formazione e produzione cinematografica destivato agli studenti ciechi, ipovedenti e vedenti.
Iniziativa realizzata nell’ambito del piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal ministero dell’istruzione e del merito.
Progetto ideato e realizzato da: Concreto – CineParco TILT, Centro per la Creatività
Scuole aderenti al progetto: IC “Padre Pio” Pisticci (Mt); IC “Orazio Flacco” Marconia di Pisticci (Mt); IC “Pitagora” Montalbano-Scanzano (Mt); IC “Milani” Policoro (Mt)
Partner: Università degli Studi della Basilicata; Mediterraneo Cinematografica; Allelammie; Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti; Centro Studi Cinematografici
L’obiettivo principale del progetto è avvicinare studenti ciechi, ipovedenti e vedenti al mondo del cinema accessibile per promuovere l’inclusione e una maggiore consapevolezza sulle tematiche legate all’accessibilità culturale. Gli studenti, accompagnati da un team di esperti, sono stati coinvolti attivamente per la produzione di opere originali accessibili.
Il percorso si è articolato in tre fasi dedicate agli allievi e ai docenti:
LABORATORI _ ad alta voce: un’opportunità per esplorare il linguaggio cinematografico in modo accessibile e incoraggiare la partecipazione attiva degli studenti non vedenti e vedenti.
CINECAMPUS _ ad alta voce: una residenza per la produzione cinematografica di opere originali accessibili.
GIORNATE DI CINEMA _ ad alta voce: un Festival dedicato al cinema senza barriere.
GALLERY
_______________________________
GREEN LAND _ GREEN HEROES – 2a edizione _ ottobre 2024 > maggio 2025
Un progetto cinematografico nato per sensibilizzare i giovani, e non solo, sui temi ambientali, utilizzando il potere del cinema per ispirare cambiamenti positivi.
Iniziativa realizzata nell’ambito del piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal ministero dell’istruzione e del merito.
Progetto ideato e realizzato da: Allelammie
Scuole aderenti: IC “Padre Pio – Orazio” – Pisticci (MT); IIS “Pisticci – Montalbano” – Pisticci (Mt); IC Scanzano Jonico – Montalbano Jonico (MT); Scuola Media Saverio Mercadante – Altamura (BA); IIS Pitagora – Montalbano Jonico; Isis Pitagora Montalbano Jonico ; Liceo Classico / Artistico Duni-Levi – Matera ; Liceo De Sanctis Galilei – Manduria (TA); IIS O. Flacco – Potenza; Liceo Classico Q.O. Flacco – Potenza
In partnership con: Università degli studi della Basilicata, WWF – Costa jonica lucana, Oasi WWF – Bosco di Policoro-Heraclea, CineTeatro Guerrieri di Matera, Studio Antani, CineParco TILT, Centro per la Creatività, Oasi WWF Bosco Pantano
Il percorso ha coinvolto attivamente gli studenti delle scuole di Basilicata e Puglia, a cui sono state dedicate tre fasi progettuali per la formazione e la produzione di prodotti audiovisivi.
Il percorso, articolato in tre fasi e guidato da esperti, ha visto la realizzazione, da parte degli studenti, di cortometraggi sui temi e le sfide legate all’ambiente.
Film Literacy – Laboratori e lezioni frontali sul linguaggio cinematografico e sulle fasi di realizzazione di un prodotto audiovisivo: dal soggetto alla post-produzione.
Cine Campus – Laboratori in forma di campus: un’esperienza immersiva dove le scolaresche hanno sperimentato sul campo come nasce un contenuto filmico.
Green City Fest – Un festival sui temi ambientali, con masterclass, proiezioni speciali e la presentazione dei lavori realizzati per la sezione “Cine Campus Competition”.
GALLERY