OSPITI SPECIALI / SPECIAL GUEST

9  agosto 2022 – CineParco Tilt – Marconia di Pisticci

Mario Martone terrà un doppio appuntamento:
– Lectio Magistralis aperta al grande pubblico
– Masterclass – (max 100 persone)  clicca qui per info e prenotazioni

Mario Martone, considerato uno dei principali registi a livello internazionale, nasce nel 1959 a Napoli. Nel 1978 fonda, nella città partenopea, la compagnia teatrale “Falso Movimento”, nel clima delle avanguardie di quel periodo, con la quale mette in scena spettacoli che mescolano gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive. La sperimentazione si unisce a un interesse per la recitazione.
Nel 1986 fonda, con Antonio Neiwiller e Toni Servillo, la “Nuova Compagnia Teatri Uniti”. Nel 1992 realizza il suo primo film “Morte di un matematico napoletano”, pellicola sul celebre Renato Caccioppoli, con il quale ottiene il Gran Premio della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1995 per “L’amore molesto”, tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, riceve il Davide di Donatello per la regia, mentre Anna Bonaiuto e Angela Luce lo ricevono rispettivamente come migliore attrice protagonista e non protagonista. Continua ad alternare l’impegno teatrale con quello cinematografico e nel 1998 porta sul grande schermo “Teatro di guerra” presentato a Cannes.
Direttore del Teatro Stabile di Roma dal 1999 al 2000, ha allestito, fra l’altro, “Edipo re” di Sofocle (2000) e l’inedito “I dieci comandamenti” di R. Viviani (2000). Si ricordano inoltre “Nella solitudine dei campi di cotone” di B.-M. Koltès (2003) e “L’opera segreta” di E. Moscato (2005). Martone si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche, tra le quali il “Don Giovanni” (2002), “Le nozze di Figaro” (2006) di W. A. Mozart, “Torvaldo e Dorliska” di G. Rossini (2006).
Nel 2004 dirige le opere cinematografiche “L’odore del sangue”, tratto da un romanzo di G. Parise; “Noi credevamo” (2010) aggiudicandosi il David di Donatello come miglior film; “Il giovane favoloso” (2014) che ottiene ben cinque David di Donatello, tra cui miglior attore protagonista ad Elio Germano, e un Nastro d’argento; “Capri-Revolution” (2018); “Il sindaco del Rione Sanità” (2019), rivisitazione del capolavoro di Eduardo De Filippo; nel 2021 firma “Qui rido io” con Toni Servillo e “Nostalgia” (2022) con Pierfrancesco Favino, per queste ultime due ha ricevuto i Nastri d’Argento 2022 come migliore regia e miglior sceneggiatura.

Mario Martone was born in 1959 in Naples where he  he founded in 1978 the theatre company ‘Falso Movimento’ in the ambience of the avant-garde of that period. With his company he staged many shows that mixed elements of theatre, cinema, music and visual arts. Experimentation was combined with an interest in acting. In 1986 he founded the ‘Nuova compagnia teatri uniti’ with Antonio Neiwiller and Toni Servillo. In 1992 he made his first film about the famous Renato Caccioppoli” Morte di un matematico napoletano “, winning the Grand Prize of the jury at the Venice Film Festival.
In 1995 he received the Davide di Donatello for directing  “L’amore molesto”, based on the novel of the same name by Elena Ferrante, while Anna Bonaiuto and Angela Luce received the same award as Best Actress and Supporting Actress respectively.
He continued to alternate both his engagement with the theatre and with  the cinema as well;  in 1998 his famous work “Teatro di guerra” was presented in Cannes. Martone also devoted himself to the staging of operas, including “Don Giovanni” (2002), “Le nozze di Figaro” (2006) by W. A. Mozart, “Torvaldo e Dorliska” by G. Rossini (2006).
From 1999 to 2000 he was the Director of the Teatro Stabile di Roma and he staged, among others, “Edipo re” by Sophocles (2000) and the unpublished “I Dieci Comandamenti” by R. Viviani (2000). Also of note are ” Nella solitudine dei campi di cotone ” by B.-M. Koltès (2003) and ” L’opera segreta ” by E. Moscato (2005). Martone also devoted himself to the staging of operas, including the “Don Giovanni” (2002), “Le nozze di Figaro” (2006) by W. A. Mozart, “Torvaldo e Dorliska” by G. Rossini (2006). By 2004 on he directed several other films among which “L’odore del sangue”, based on a novel by G. Parise; “Noi credevamo” (2010) winning the David di Donatello as best film; “Il giovane favoloso” (2014) getting five David di Donatello, including best actor in the lead to Elio Germano, and a Silver Ribbon; And still “Capri-Revolution” (2018); “Il sindaco del Rione Sanità” (2019); in 2021 he signed “Qui rido io” with Toni Servillo and “Nostalgia” (2022) with Pierfrancesco Favino; for the latter two he received the 2022 Silver Ribbons as best director and best screenplay.

 

9 agosto 2022 – CineParco Tilt – Marconia di Pisticci

Roy Paci terrà un doppio appuntamento:
– Incontro pomeridiano aperto al grande pubblico
– Intervista – Concerto di Roy Paci
(clicca qui per info e prenotazioni)

Roy Paci (Rosario Paci) nasce ad Augusta in Sicilia, nel 1969. La sua formazione musicale viene completata, nel 1990, in Sudamerica e in Africa. Nel 1998 grazie alla vulcanica mente di Roy Paci, nasce uno dei progetti più solari e divertenti della scena musicale italiana: la band “Aretuska”. Nel 2000 esce il primo album, “Baciamo Le Mani” (ViceVersa/ExtraLabel), una potentissima fusione di rocksteady, ska, soul, funk e melodie mediterranee, impreziosita dalle voci di artisti come Bunna degli “Africa Unite”, Meg dei “99 Posse” e Dani dei “Macaco”. Altra grande novità è il debutto di Roy come crooner, un’innovazione che caratterizzerà il futuro della band. Nel 2003 Roy fonda l’etichetta discografica “Etnagigante”, produce il secondo disco e la cover “Besame mucho” per il film di Leonardo Pieraccioni “Il paradiso all’improvviso”. Nel 2006 Roy vince il prestigioso Nastro d’Argento per le musiche del film “La Febbre” di Alessandro D’Alatri e una candidatura al David di Donatello. Nel 2007, dopo tre album, Roy Paci & Aretuska ultimano “SUONOGLOBAL”, un disco in cui Roy raccoglie quanto seminato in qualità di trombettista, compositore e arrangiatore.
“SuoNoGlobal” vanta infatti diversi duetti con: Manu Chao, Erriquez della “Bandabardò”, Pau dei “Negrita”, Raiz, Caparezza e i “Sud Sound System”. L’album professa la sua missione: confondere e mischiare suoni, idiomi, mondi e musicalità differenti. Il suono non ha nazione né religione, è NO Global.
Altro disco importante nel 2010 per Roy Paci: “Latinista”. E’ la conferma della maturità di uno dei più talentuosi musicisti italiani noto a livello nazionale e internazionale. Il suo ultimo album, fino a oggi, è “Valelapena” del  2017, un disco corale con molti dei musicisti della sua avventura con gli Aretuska e altri amici come Daniele Silvestri.

Roy Paci (Rosario Paci) was born in Augusta, Sicily, in 1969. His musical training was completed in 1990 in South America and Africa. In 1998, thanks to his creative attitude,  he starts one of  funniest and most original projects on the Italian music scene : the band ‘Aretuska’. In 2000 he released his first album, “Baciamo Le Mani” (vice versa/ExtraLabel), a powerful fusion of Rocksteady, ska, soul, funk and Mediterranean melodies, enhanced by the voices of artists such as Bunna of “Africa Unite”, Meg of “99 Posse” and Dani of “Macaco”. Another major innovation is Roy’s debut as a crooner, an innovation that will characterise the future of the band. In 2003 Roy founded the record label ‘Etnagigante’, produced the second album and the cover song ‘Besame mucho’ for Leonardo Pieraccioni’s film ‘Il paradiso all’improvviso’. In 2006 Roy won the prestigious Nastro d’Argento for the music of the film ‘La Febbre’ by Alessandro D’Alatri and a nomination for the David di Donatello. In 2007, after three albums, Roy Paci & Aretuska completed “SUONOGLOBAL”, a record in which Roy collects all his experience as a trumpeter, composer and arranger. ‘SuoNoGlobal’ boasts several duets with: Manu Chao, Erriquez of ‘Bandabardò’, Pau of ‘Negrita’, Raiz, Caparezza and ‘Sud Sound System’. The album professes its mission: to mix and mingle different sounds, idioms, worlds and musicality. Sound has no nation or religion, it is NO Global. Another important album in 2010 for Roy Paci: ‘Latinista’. It is confirmation of the maturity of one of the most talented Italian musicians known not only in his country but internationallu. His latest album to date is 2017’s ‘Valelapena’, a choral record with many of the musicians from his adventure with Aretuska and other friends such as Daniele Silvestri.

 

10 agosto 2022 – CineParco Tilt – Marconia di Pisticci

Moni Ovadia terrà un doppio appuntamento:
– Masterclass – (max 100 persone) clicca qui per info e prenotazione 
– Lectio Magistralis “Stelle come rotte” aperta al grande pubblico.

Moni Ovadia nasce a Plovdiv, in Bulgaria, nel 1946. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista.
Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.
Per il cinema ha prestato il proprio volto in “Caro Diario” di Nanni Moretti e, con il ruolo di coprotagonista, a “Facciamo Paradiso” di Mario Monicelli; ha inoltre lavorato, sempre nel cinema, con Roberto Faenza e Roberto Andò.

Moni Ovadia was born in Plovdiv,  Bulgaria, in 1946. After university studies and a degree in political science, he launched his artistic career as  a researcher, singer and performer of ethnic and popular music from various countries. In 1984, he began his journey into theatre, collaborating first with artists from the international scene, such as Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, and then gradually proposing himself as the creator, director, actor and leader of an absolutely peculiar ‘musical theatre’, in which his previous experiences are grafted onto  his vein as an extraordinary entertainer, speaker and humorist. The leitmotif of his shows and of his vast records and book production is the composite and multifaceted tradition, the ‘cultural and real wandering’ peculiar to the Jewish people, of which he feels he belongs and representative, that continuous immersion in different languages and sounds inherited from a culture that the dictatorships and totalitarian ideologies of the 20th century would have wished to wipe out, and of which he makes memory for the future. For the cinema, he lent his face in Nanni Moretti’s ‘Caro Diario’ and, with the role of co-star, in Mario Monicelli’s ‘Facciamo Paradiso’; he has also worked, again in cinema, with Roberto Faenza and Roberto Andò.

 

11 agosto 2022 – CineParco Tilt – Marconia di Pisticci

– In diretta da New York John Turturro incontra il pubblico del LFF, modera Filippo Solibello.

John Turturro nasce nel 1957 a Brooklyn da genitori di origini italiane, si laurea in Theatre Arts nella State University di New York e continua gli studi presso la Yale School of Drama. John inizia la sua carriera cinematografica come comparsa in “Toro scatenato” (1980) di Martin Scorsese, anche se il suo esordio cinematografico è da attribuire alla commedia “Cercasi Susan disperatamente” (1985). In quegli anni inizia ad interpretare ruoli di grande popolarità: “Vivere e morire a Los Angeles” (1985) di William Friedkin, “Il colore dei soldi” (1986), ancora di Scorsese, “Hannah e le sue sorelle” di Woody Allen. Nel 1987, anno in cui appare anche ne “Il siciliano” di Cimino, il regista Tony Bill lo vorrà per “Five Corners” dove Turturro rivela nel suo personaggio un’oscura intensità. Spike Lee resta affascinato da questa interpretazione e gli affiderà il ruolo dell’italoamericano Pino in “Fa’ la cosa giusta” (1989), è l’inizio di una lunga e proficua collaborazione. Si apre un’altra duratura collaborazione che lo renderà un attore di culto, quella coi fratelli Coen in cui lo ricordiamo, tra gli altri, in “Crocevia della morte” (1990) e  “Il grande Lebowski” (1997).
Viene diretto da Francesco Rosi in “La tregua” (1997), dove veste i panni di Primo Levi.
Lavorerà ancora con  Spike Lee in  “Mo’ better blues”, dimostrazione che le sue capacità attoriali possono assumere i ruoli più disparati.
Nel 1994 è protagonista di “Quiz Show”, film drammatico diretto da Robert Redford che gli vale una nomination ai Golden Globe, ai Chicago Film Critics Association Award e ai Screen Actors Guild Award.
Nel 2006 John Turturro si dedica al teatro italiano interpretando e dirigendo “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo. Si cimenta nuovamente nel 2009 con “Fiabe Italiane”, liberamente ispirato all’omonimo testo di Italo Calvino. Nel 2010 partecipa alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il suo documentario musicale “Passione” che omaggia la musica napoletana e la città di Napoli. Nel 2011 ottiene la cittadinanza italiana. Nel 2019 è protagonista della serie “Il nome della rosa,” in onda su Rai 1, nel ruolo di Guglielmo da Baskerville. Nel 2021 ottiene il ruolo di Carmine Falcone nel film “The Batman”, diretto da Matt Reeves, uscito nelle sale il 3 marzo 2022.
Turturro è un instancabile attore, dal 1980 ha interpretato una settantina di ruoli, ma anche diretto cinque film.

John Turturro was born in 1957 in Brooklyn to n Italian-born parents. He graduated in Theatre Arts at the the State University of New York and continued his studies at the Yale School of Drama. John began his film career as an extra in Martin Scorsese’s ‘Raging Bull’ (1980), although his film debut is  attributed to the comedy ‘Desperately Seeking Susan’ (1985). In those years he began to play roles of great popularity: “Living and dying in Los Angeles” (1985) by William Friedkin, ‘The Colour of Money’ (1986), again by Scorsese, “Hannah and her Sisters” by Woody Allen. In 1987 not only he also appeared in Cimino’s ‘The Sicilian’, but the director Tony Bill wanted him for ‘Five Corners’ where Turturro reveals a dark intensity in his character. Spike Lee was fascinated by this performance and entrusted him with the role of the Italian-American Pino in “Do the Right Thing” (1989), the beginning of a long and productive collaboration. This was the beginning of another long-lasting collaboration that would make him a cult actor, the one with the Coen brothers in which we remember him, among others, in ‘Crossroads of Death’ (1990) and ‘The Big Lebowski’ (1997). He was directed by Francesco Rosi in ‘The Truce’ (1997), where he played the role of Primo Levi. He worked again with Spike Lee in ‘Mo’ better blues’, proving how his acting skills can take on the most diverse roles. In 1994 he starred in “Quiz Show”, a drama directed by Robert Redford that earned him a Golden Globe nomination, a Chicago Film Critics Association Award and a Screen Actors Guild Award. In 2006 John Turturro dedicated himself to the Italian theater playing and directing “Questi fantasmi” by Eduardo De Filippo. In 2009 he tried again with “Fiabe Italiane”, freely inspired by the homonymous text by Italo Calvino. In 2010, he participated in the Venice Film Festival with his musical documentary ‘Passione’, which paid homage to Neapolitan music and the city of Naples. In 2011 he obtained Italian citizenship. In 2019 he starred in the series “Il nome della rosa,” broadcast on Rai 1, in the role of Guglielmo da Baskerville. In 2021 he landed the role of Carmine Falcone in the film ‘The Batman’, directed by Matt Reeves, released  on  March 3,  2022. Turturro is a tireless actor. Since 1980, he has played about 70 roles and also directed five films.

 

12 agosto 2022 – CineParco Tilt – Marconia di Pisticci / 13 agosto 2022 – P.zza Umberto I – Pisticci centro

– CineTalk con Rocco Papaleo, modera Filippo Solibello.

Rocco Papaleo, nato nel 1958 a Lauria, in Basilicata, si trasferisce da giovanissimo a Roma. Dal 1989 al 1991 è nel cast di “Classe di ferro”, serie TV, ma nel frattempo comincia anche a comparire sul grande schermo, la prima volta è con Mario Monicelli ne “Il male oscuro” (1990). La maggiore interpretazione di questi anni è nel film di Leonardo Pieraccioni al suo esordio con “I laureati” (1995). Lavora con Paolo Virzì, Umberto Marino e con Giovanni Veronesi che nel corso degli anni ’90 lo dirigerà ben due volte in “Il barbiere di Rio” (1996) e “Viola bacia tutti” (1998). Con il suo humor e il suo accento del Sud, Papaleo si specializza nella commedia. Torna a essere diretto ben cinque volte dal regista che più di tutti lo ha messo sotto i riflettori, Pieraccioni. Ormai icona di comicità, puntano su di lui anche Vincenzo SalemmeCarlo Vanzina con “Il pranzo della domenica” (2003) con il quale riceve la sua prima candidatura ai Nastri d’Argento come miglior attore non protagonista. Nel 2010 il suo esordio alla regia con “Basilicata coast to coast”, una commedia avventurosa tra le terre della sua patria insieme a Alessandro GassmannPaolo BrigugliaMax Gazzè e Giovanna Mezzogiorno con una colonna sonora a cui il director, appassionato di musica, non può che partecipare. Riscossi pareri positivi, il film permette a Papaleo di aggiudicarsi un Nastro d’Argento e un David di Donatello come regista esordiente nel 2011. A questi riconoscimenti seguiranno negli anni un Premio TV come personaggio rivelazione e un Premio nazionale Vincenzo Padula per il Sud nel cinema. Nel 2013 dirige “Una piccola impresa meridionale” e nel 2016 “Onda su Onda”. Nel 2014 è nel cast di “Un boss in salotto” e “La scuola più bella del mondo” di Luca Miniero. E’ stato diretto anche da Edoardo Leo, Paolo Genovese e molti altri.

Rocco Papaleo was born in 1958 in Lauria, Basilicata, but he moved to Rome when he was very young. From 1989 to 1991 he was in the cast of “Classe di ferro”, TV series, but in the meantime he also began appearing on the big screen, his first time being with Mario Monicelli in “Il male oscuro” (1990). The biggest interpretation of these years was  in Leonardo Pieraccioni’s film debut  “I laureati” (1995). He worked with Paolo Virzì, Umberto Marino and Giovanni Veronesi, who directed him twice in the 1990s in ‘Il barbiere di Rio’ (1996) and ‘Viola bacia tutti’ (1998). With his humour and southern accent, Papaleo specialised in comedy. He was directed five times by the director who put him in the spotlight more than anyone else, Pieraccioni. By now a comedy icon, Vincenzo Salemme and Carlo Vanzina also bet on him with ‘Il pranzo della domenica’ (2003) – with which he received his first nomination for the Nastri d’Argento as best supporting actor. In 2010 his released his directorial debut with “Basilicata coast to coast”, an adventurous comedy between the lands of his homeland together with Alessandro Gassmann, Paolo Briguglia, Max Gazzè and Giovanna Mezzogiorno , with a soundtrack that the music-loving director could not help but join in with. After receiving positive opinions, the film allowed Papaleo to win a Silver Ribbon and a David di Donatello as a debut director in 2011. These awards were followed over the years by a TV Award as a revelation character and a Vincenzo Padula National Award for the South in cinema. In 2013 he directed ‘Una piccola impresa meridionale’ and in 2016 ‘Onda su Onda’. In 2014 he was in the cast of “Un boss in salotto” and “La scuola più bella del mondo” by Luca Miniero. He has also been directed by Edoardo Leo, Paolo Genovese and many others.